Ad attirare l'attenzione è una fragorosa, quanto inaspettata, risata. Appartiene a Meinar Nyström, che probabilmente non avevamo mai visto non solo allegro ma addirittura non imbronciato.
Meinar: "Voglia perdonarmi, Maestro Saito, non voglio assolutamente mancarle di rispetto: in fondo non mi ha fatto alcun torto. Almeno per ora."
Una velata minaccia, o comunque una marcatura del territorio. Una provocazione che in ogni caso Saito come sempre si lascia scivolare addosso.
Meinar: "Mi ha fatto ridere rendermi conto di quanto tutta la tensione accumulata dalle parole di alcuni le dia effettivamente ragione quando lei quasi sicuramente preferirebbe avere torto. Tuttavia io non sono mai stato a mio agio a dover fare gruppo per forza, motivo per cui mi ci è voluto molto tempo per formare il DRAKKAR senza raccattare cani e porci, perciò non vedo tutti questi problemi in quello che è il normale scorrere della vita. Una vita che da sempre è, e sempre sarà, piena di chiacchieroni inconcludenti."
Rivolge lo sguardo verso il suo avversario più recente
Meinar: "C'è ad esempio chi vanta diversi momenti storici nella propria carriera, momenti che una volta guardati per bene sono sì storici ma per le ragioni sbagliate. Partecipazione a match importanti nei quali però si è usciti sconfitti. Vittorie per il rotto della cuffia contro avversari gravemente infortunati. La cintura 2FH non si vince per caso, come ho detto qualche giorno fa certi riconoscimenti si ottengono perché si rappresenta effettivamente qualcosa e questo è il motivo per cui IZANAGI ha perso a Gateway to Glory e rimarrà a mani vuote anche nello Strong Carnival."
La tensione tra i due non sembra essere finita, e certamente ci auguriamo di vederli ancora affrontarsi
Meinar: "Ma non dovrei parlare eccessivamente di un blocco che non mi vede tra i partecipanti. Certo, anche il mio gruppo non mi mette in salvo da questi chiacchieroni, servendomene addirittura uno come prima portata."
Si volta verso Leo
Meinar: "Ne hai dette abbastanza in poco tempo su di me, Kojima, e con una sfrontatezza di certo non apprezzabile. Sul mio conto e su quello della Fight For Honor, un nome che non devi neanche permetterti di pensare con la mente inquinata che ti ritrovi. La tua sarebbe la vittoria principale di Gateway to Glory, stando alle tue parole. Il momento principale di uno degli eventi più importanti della storia di questo business sarebbe la tua vittoria, oltretutto non personale, in un match combattuto in superiorità numerica ed in cui i membri della squadra avversaria si sono anche fatti una vera e propria guerra intestina. È in questo modo che credi di portare gloria a te stesso, ai tuoi compagni ed a questa federazione? È questo che vuoi rappresentare?"
Solleva leggermente la cintura e la protende in avanti
Meinar: "Vittorie in inferiorità numerica, sistemi rovesciati contro tutto e contro tutti, ostacoli anche di supposto retaggio divino non soltanto superati, ma spazzati via. Questo è ciò che rappresento io e che rappresentano la cintura la federazione che tu tanto denigri: l'esatto opposto di quanto vai in giro ostentando senza alcun ritegno. Lo denigri perché probabilmente lo temi, ma ti assicuro che al termine del nostro scontro la tua paura sarà assicurata e perenne."
Ruggisce il gigante norreno, sappiamo bene quanto siano tese queste corde nel suo profondo
Meinar: "Il tuo risultato di Gateway to Glory ti fa sentire tra i migliori ad aver mai camminato su questo Mondo, ma ben presto capirai la differenza tra te e chi ben prima di te ha tracciato una strada di distruzione e supremazia che tu non potrai mai raggiungere neanche nei sogni."
Torna abbastanza composto
Meinar: "E questo vale anche per tutti quanti voi."
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