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| “Oggi combatteremo. Oggi moriremo. Oggi trionferemo.”
Nella penombra dell’inquadratura si fa strada il faccione dello Human Cancer. L’ex Hardcore Champion ha come sempre la sua espressione stralunata e folle, come se vivesse in un mondo completamente suo. Pian piano l’inquadratura si allarga, vediamo che indossa una camicia di forza, si trova nel suo camerino ed ha raso tutto al suolo. Lo specchio è stato ridotto in frantumi e la ferita sulla fronte dell’ex ECW ci lascia intuire il come tutto sia accaduto. Il sangue gronda lentamente verso la bocca, la lingua del Corvo ghermisce il suo stesso fluido ematico. Lo gusta come neanche fosse il miglior Chianti in circolazione. Socchiude gli occhi e li riapre.
“L’inferno. Quante volte ho sentito questa parola nelle ultime settimane. Tutti dicono di aver incontrato il proprio mondo dei morti fiammeggiante e roboante. Tutti dicono di aver sofferto a lungo per poter essere in grado di emergere. Tutti blaterano troppo. Tentano di emergere dalla melma di cui fanno parte, ma l’unica cosa che sono capaci di fare è trascinare i propri simili più a fondo in essa. Ma non me. Io sono diverso. Io sono rimasto ai bordi di questa società a lungo proprio per analizzare ognuno di loro. Ho visto la loro lenta evoluzione ed il loro decadimento verso l’oblio. Oggi voi non sarete uomini per me, sarete prede. Non mi rivolgerò ora a voi nemmeno con il vostro nome, trascenderete la mera carne e vi trasformerete in concetti astratti. Perché è la cosa migliore che possa augurarvi. Siete patetici omuncoli che si batteranno per un’opportunità dorata. Siete pronti a darvi battaglia senza neanche sapere perché, senza neanche prepararvi psicologicamente. Nessuno di voi è pronto per farlo, forse solamente uno. La mia controparte storica. Colui che mi ha sottratto il titolo e che ora si crede in grado di emergere da tutta la bolgia in cui viviamo. La verità è emersa. Il titolo doveva rimanere a me. Io sono l’araldo della violenza e l’hardcore è la mia legge. Quindi come posso appellarti questa sera? Qual è il tuo concetto base… si, ma certo. Usurpatore. Tu sei l’usurpatore che si è impadronito di qualcosa non suo e che ha avuto i propri segugi al fianco. Sia dannato tu ed i tuoi ‘cani dell’Usurpatore’. Stasera avrai anche la tua fida Belva a guardarti le spalle. La conosco bene. Ci ho vissuto insieme momenti storici. Potrà anche credere di essere stato il migliore a suo tempo, ma ora le cose sono diverse. Io mi sono evoluto. Lui è rimasto nell’ombra di nomi altisonanti, sempre costretto a stringere alleanze per non venir messo da parte. Si professa una Belva pronta ad affossare chiunque, la verità è solo una: è incapace di sopravvivere da solo. Un finto lupo solitario che necessita di un branco per sopravvivere alle intemperie del tempo e che non è in grado di badare a se stesso. Ombra di un uomo che rispettavo.”
Tenta di muovere le braccia l’ECW Original, il suo è un tentativo di prendere tra le mani la telecamera e fissarsela di fronte per avere un autorevole primo piano della sua follia.
“Il resto è nulla. Tutti gli altri sono carne da macello. Solo altri due uomini rimangono degni di nomina. L’Attore ed il Cantante. Questo vi definisce alla perfezione. Siete parte di un mondo che non è questo. Siete parte di un contesto esterno. Potrete combattere per diletto, nulla più. E’ inutile continuare ad ingannarci, avete perduto i vostri precedenti allori quasi all’unisono, a sottolineare il vostro decadimento fisico, psichico e morale. Siete la vergogna di questa disciplina. Punk ha detto che io rappresento solamente una parte del wrestling, ebbene forse è vero. Io sono solamente un piccolo spicchio di questo mondo, ma voi… voi non siete neanche lontanamente paragonabili a guerrieri del mio calibro. Io vivo le mie cicatrici, le porto fiero e non mi nascondo sotto chili di trucco per apparire bello. Voi siete delle donnette che vanno alla ricerca dei riflettori. Non appena la situazione si fa difficile vi mettete a frignare e non siete capaci di cavarvi d’impiccio. Io questo lo so bene. Ho già avuto modo di affrontare il Canadese in passato. Lui mi fece un discorso su come fosse caparbio e capace di tirare fuori dal cilindro 1004 manovre. Ebbene fino ad ora potrà anche averne fatte 4001, ma i suoi risultati sono scarsi. I suoi successi opinabili. Il tutto perché ha sempre puntato sulla vicinanza del suo gruppo, non si è andato accerchiando con veri atleti, ha preferito tornare al suo mondo fatto di note. Non posso tormentarlo per questo. In fin dei conti ognuno di noi è portato a seguire la propria natura. Ognuno di noi si mostra per quello che realmente è quando il sipario cala. Quindi lo farò anche io.”
Scott afferra con i denti la camicia ed inizia a strattonarla. I movimenti sono ferali e feroci, come a sottolineare la sua enorme rabbia repressa. Lentamente riesce a liberarsi dell’indumento e vediamo che al di sotto di essa è a petto nudo. Quello che ci presenta è un torso martoriato da ferite e sanguinante. Si è inciso addosso i nomi di tutti i partecipanti al suo incontro. Nessuno escluso, eccezion fatta per il suo. Si sposta lentamente, mantenendo sempre una calma glaciale. Compie passi verso destra, allunga il braccio verso un tavolo.
“Stasera dovremo combattere per entrare in una gabbia. Un luogo da cui tutti vorrebbero scappare. Un luogo che significa prigionia e che lascia poco spazio al proprio ego. Un luogo in cui però io mi sento a mio agio. Tutti correranno verso un idilliaco traguardo. Io li stroncherò. Tutti tenteranno di vincere. Io tenterò di affossare. Il risultato finale sarà l’ultimo dei miei problemi. Quello che voglio è combattere, così come ho dimostrato contro Punk a Superstars. Mi arrampicherò in cima al nudo ferro ed entrerò nel mio presunto inferno personale. Lì mi scontrerò con qualcun altro e sarà il campo perfetto per dare il via alla mia nuova vita. Sarà il modo perfetto per coronare una nuova alba. Il Corvo ha deciso di non rimanere più con le mani in mano. Spicca il volo dopo aver scoperto la verità sui suoi aggressori. Tutti lì dentro verranno saggiati. Tutti lì dentro vedranno cosa significa provare vero dolore. Perché l’inferno tanto decantato sino ad ora sarà un’oasi rinfrescante dopo settimane nel deserto in paragone al regno del terrore. Welcome to the TerrorDome.”
Annuisce mentre la telecamera continua ad inquadrare i nomi incisi sul petto di Levy. Tutto cambia quando un taglierino viene mostrato dall’atleta estremo.
“E’ giunta l’ora di mettere l’ultimo nome sulla mia lista. Come detto tutti saranno messi alla prova, ma anche io dovrò esserlo. Non sarebbe giusto altrimenti. Ad un potere come il mio corrisponde una grande responsabilità. Una responsabilità in grado di cambiare le sorti della DWF intera.”
Con uno scatto deciso si incide la carne della fronte. Il sangue scorre copioso nuovamente, indice solamente la parola “aven”. Ghigna e scosta i capelli. Notiamo solamente ora che la ferita più grande sul lato della testa, quella dovuta all’impatto con il vetro prima della messa in onda, mostra una “R” color porpora.
“Non sono un oggetto inamovibile, né tantomeno una forza inarrestabile. Sono solamente un uomo che conosce il suo posto in questa contesa. Nomen omen. Il destino del mio nome è di ghermire tutte le anime attorno alla gabbia per poi mandare a giudizio l’ultimo sopravvissuto. Se sarà degno proseguirà, altrimenti sarò io a prendere il comando. Tutti sottostanno al vero ed unico dio. Un dio dai mille volti, ma che corrisponde ad un unico vero concetto.”
Raven si riavvicina alla telecamera, l’inquadratura inizia a sfumare.
“La violenza.”
Tutto nero.
“Stasera farò la mia offerta al mio dio. Quoth the Raven. Nevermore.”
- CAMERA FADES -
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