Anniversary.
Lo show dell'anniversario della DWF, giunto alla sua terza edizione, rappresenta una sorta di punto fermo, un compimento di tutto ciò che è avvenuto durante l'anno, una celebrazione dell'intera federazione. Del suo passato, del suo presente e del suo futuro. Ma, se il passato è indiscutibilmente glorioso e leggendario, il futuro appare come non mai oscuro, minaccioso. E il presente, ancor di più, appare instabile, come la luce intermittente del camerino che viene inquadrato. Un camerino che è stata una costante per più di due anni e che, nella sera più importante della loro carriera, gli occupanti non hanno voluto abbandonare. A far da cornice, due graditissime aggiunte all'ambiente usuale.
Le cinture che compongono il DWF World Undisputed Championship.
Perché quello... è il loro camerino.
Julija Volkova.
Lena Katina.
Samuel Shaw.
Per le t.A.T.u ed il loro protetto questa è la sera della vita. Il loro regno è iniziato qualche settimana fa grazie all'incasso della valigetta, ed oggi le ragazze terribili sono chiamate a dar forza a tale regno, a legittimarlo in un match dall'elevata difficoltà. Prive di via di fuga, prive del classico "champion advantage", le ragazze non hanno che la vittoria per dare inizio, ufficialmente, al loro regno di terrore.
L'erba del vicino è sempre più verde.
E' con una punta di ironia che la Red Angel, in attire "classico", ci accoglie nell'antro delle russe.
E' curioso pensare che, persino in questo momento, appariamo come le sfavorite all'interno del Main Event. Nonostante siamo noi l'attrazione principale, noi a detenere la cintura più importante dello sport-entertainment, nonostante tutto nessuno sembra considerarci una minaccia. Nonostante OGNI singola parola pronunciata sia divenuta realtà, nonostante ogni singola barriera, ogni avversario, ogni dannato preconcetto si sia sgretolato, inesorabilmente, di fronte alla nostra inarrestabile avanzata. Ma in realtà, ciò non ci dispiace, anzi. Non è mai stata l'approvazione altrui il nostro obiettivo ultimo. Non è con gli applausi, con i cori di incitamento e le pacche sulle spalle che si costruisce un dominio come quello che noi esercitiamo su questa federazione, nonché sull'intero mondo del wrestling. Tutto questo, in realtà, l'astio nei nostri confronti, non è che l'ennesima dimostrazione di ciò che promettemmo due anni fa. Di quella promessa che oggi è realtà, è dato di fatto.
La DWF dipende imprescindibilmente da noi.
Siamo l'obiettivo comune su cui far fronte dopo una vita di insoddisfazioni, rabbie e paure. Siamo l'oggetto del qualunquismo, dell'odio della massa. Ogni singolo fan della DWF acquista il suo biglietto per lo show con il solo ed unico obiettivo di fischiarci, di odiarci, di provare ribrezzo. Ne ha bisogno, ne ha necessità per sfogare tutto ciò che non va male nella sua esistenza, per poter pensare che la colpa della sua insoddisfazione è riposta in noi, e non nella sua inettitudine o nel suo fallimentare modo di vivere. Ed allora eccolo pronto ad acquistare il prossimo biglietto, a vedere il prossimo show, a sperare che qualcuno possa finalmente zittire quelle due ragazze troppo belle per un uomo come lui, provenienti da un paese nemico e che fin troppo spesso dicono quello che non dovrebbero dire. Ma ciò non succede. Non accade. L'odio aumenta, fino a dare alle persone un senso alla propria esistenza, un obiettivo.
Vederci cadere.
E ogni singolo atleta di questo mondo spera di essere colui che realizzerà tale sogno popolare. In questo momento, esistono due modi per emergere in questo mondo: porsi contro di noi, combatterci e attirare l'amore incondizionato dei fan, oppure tentare di imitarci, di seguire le nostre orme e quindi focalizzare su di sé parte dell'odio che ci appartiene. In un modo o nell'altro, siamo noi l'obiettivo, noi il fine ultimo, noi la ragione. Questo mondo, ogni sera, nasce e muore con per la sola ragione di odiarci, di sperare di vederci cadere. Questo mondo, ogni sera, esiste in relazione a noi. In relazione alla necessità di avere un punto di riferimento, un qualcosa che permetta di fermarsi e rendersi conto che ciò che non va non siamo noi, ma tutto il resto.
Il primo motore mobile.
In fondo, è meglio pensare che l'erba del vicino sia davvero più verde che rendersi conto di come il proprio giardino sia una fallimento totale.
Una risata sommessa della Volkova completa il discorso, mentre le immagini ci riportano sulla Red Angel, che stringe a se, osservandola soddisfatta, la cintura di World Heavyweight Champion.
Ammetterlo, però, sarebbe un sacrilegio.
Un dileggio a tutto quello che è, nella loro mente, il pro-wrestling. Come è possibile che due cantanti russe, sprovviste di qualsivoglia esperienza, siano state capaci di tutto questo? Ed allora è più semplice appellarsi a quel singolo frammento di speranza che permette di credere nella loro realtà. Si, in fondo hanno vinto grazie solo alla loro valigetta, non sono degne di quel titolo. In fondo, basterà aspettare Anniversary e questo disguido, questo errore frutto di casualità cesserà di esistere, verrà dimenticato. Ed è proprio la certezza che gli altri ripongono nella nostra disfatta a darci la forza di compiere ciò che all'apparenza degli illusi sembra impossibile.
Perché questa sera, noi completeremo il nostro piano di dominio.
Porremo l'ultimo tassello.
Faremo crollare convinzioni.
Distruggeremo speranze.
Infrangeremo sogni.
Daremo l'ultimo scossone ad un mondo sull'orlo del collasso.
Appiccheremo il fuoco e lo vedremo bruciare fino a consumarsi.
Per poi uscire dalla cenere vincenti.
E... indiscutibilmente padrone di tutto.
Non esisterà scusa capace di reggere, non esisterà modo per negare ancora la nostra superiorità. Questa sera, noi affronteremo la sfida più difficile che si sia mai presentata nella quadriennale storia della DWF: affrontare, alla prima difesa titolata, il più grande campione della storia e la scheggia impazzita più folle che si sia mai vista in questo mondo. Completamente da sole, con l'intero universo ad augurarsi la nostra disfatta, prive di qualsiasi tipo di vantaggio derivante dal nostro status di campionesse, costrette a vincere a tutti i costi. Vincendo questa sera, questo mondo si inchinerà a noi senza poter più rialzarsi.
Ed è... ciò che accadrà, che vi piaccia o no.
Punk e Raven sono entrambi convinti della loro vittoria. Credono di essere concentrati verso di noi, pronti ad estirpare il male che noi rappresentiamo ed issarsi all'apice del pro-wrestling come dominatori assoluti. Il loro obiettivo, fondamentalmente, è lo stesso: batterci. E quello che appare essere il nostro più grande svantaggio è invece l'arma che ci consentirà di uscire da Anniversary con le cinture ancora salde in vita.
Entrambi combattono per distruggerci.
Ma... solo uno dei due può, eventualmente riuscirci.
Ergo, finiranno per annullarsi.
Entrambi combattono per farsi portavoce dell'odio che muove questo mondo, della vendetta. Entrambi ci hanno augurato e promesso una fine dolorosa, questa sera. Eppure, giunti su quel ring, perseguiranno ciò che è il loro personale concetto di gloria. Una gloria che necessita di vederci sconfitte ma che, irrimediabilmente, li porrà l'uno contro l'altro. Li porterà a finir per diventare giocattolo asservito a nostro personale piacere. Vedete, in queste ultime settimane abbiamo deciso di ascoltare le loro parole, le loro paure, la voce della loro anima. Ma, a differenza di quello che è accaduto qualche mese fa a No Way Out, l'obiettivo non era quello di porli l'uno contro l'altro, quanto piuttosto quello di renderli consapevoli che la vittoria è l'unica opzione possibile. Che necessitano della loro gloria più di ogni altra cosa. Che sia l'eccessivo narcisismo di Punk o l'innata voglia di distruzione di Raven, non v'è differenza. L'animo dei nostri due rivali emergerà durante l'incontro, fino a divenire predominante ed incompatibile con quello altrui, pur volto allo stesso obiettivo. Come due predatori nello stesso territorio, finiranno per combattere per la preda.
Combatteranno.
Si feriranno.
Si uccideranno.
E la preda passeggerà sui loro cadaveri, mentre tutto intorno il mondo brucia.
Una risata unisce le voci delle due russe che pongono le due cinture alla vita e lasciano la stanza, pronte alla battaglia più importante della loro carriera. La telecamera attende qualche istante prima di andare off air, focalizzandosi sugli occhi vitrei del loro protetto, Samuel Shaw.
Un ghigno.
"A monster find his pleasure feeling the smell of fear...
Feeling hate, feeling frustration, feeling pain.
...
My voices are talking, right now.
They are saying....
...
You are the DWF World Undisputed Champion.
And tonight...
...
Blood of parrots and ravens will cover your throne."
Una risata.
Sadica.
Lights out.