TFW: WHERE IT ALL BEGAN
Sabato, 2° settimana di Maggio 2017
PRE-SHOW:- Drew Galloway def. Joel Redman
- Jay Lethal def. David Starr
- S&M Defence Service def. British Blood Club
TV SHOW
La Saint Louis Arena, in formato ridotto rispetto all’abituale capienza, ospita i 9.000 spettatori accorsi a vedere il primo Pay per view della storia della Total Fight Wrestling: Where It All Began! Un ampio gioco di fuochi artificiali accoglie gli spettatori, insieme alla voce di Kevin Kelly e Lenny Leonard, che hypano la serata. Ad attirare l’attenzione in primo luogo è l’enorme scritta “THE FUTURE OF WRESTLING” che troneggia al di sopra del Titan Tron, simile a quella che era stata mostrata alla prima puntata di Fight Night.
Ma oltre a ciò, l’attenzione è attratta soprattutto da un oggetto che semplicemente “non dovrebbe essere lì”. Si tratta di una Steel Cage sospesa sopra al ring, malgrado nessuno Steel Cage Match sia presente in card.
A dissipare gli iniziali dubbi del pubblico giunge immediatamente lo Special Commissioner: Sting! Acclamatissimo dall’arena, The Crow ringrazia laconicamente il pubblico per essere accorso così numeroso a questo primo appuntamento con la storia, e passa subito a spiegare la funzione della gabbia d’acciaio. Ebbene, durante l’ultima puntata di Fight Night si è trovato di fronte ad una situazione complicata, che ha dovuto gestire con velocità. E non la rinnega: M.V.P. affronterà sicuramente Kurt Angle per l’Openweight Title. Ma sarebbe un folle a non tenere in considerazione il fatto che Porter abbia vinto i due match precedenti grazie, indirettamente, ai suoi due guardaspalle. Quale migliore condizione, dunque, che farli combattere in uno Steel Cage, per evitare fastidiose intromissioni?
Si vincerà per fuga dalle pareti, per pin o per sottomissione. Un compromesso che preserverà l’integrità del match. Così ha deciso, e così si farà! [B+]
TAG TEAM TABLE MATCH
DUDLEY BOYZ vs FUTURE SHOCK
Un breve video riepiloga la rivalità tra i due team: nulla di particolarmente articolato, ma che al di là di tutto ha suscitato un certo interesse da parte del pubblico, vuoi per la curiosità intorno ai Future Shock vuoi per la stipulazione, “storica” nel momento in cui è legata ai Dudley Boyz.
Proprio il team di maggiore esperienza è il primo ad entrare sul ring, raccogliendo sì il sostegno del pubblico, ma non così massiccio come ci si sarebbe potuti aspettare. Adam Cole e Kyle O’Reilly, al contrario, vengono accolti da un pop inaspettato, pari a quello degli avversari: si può dire che riguardo la contesa il pubblico sia, forse anche per questioni di anagrafe, diviso.
Il ring è pieno di tavoli, e non appena ha inizio la contesa le superfici diventano ovviamente il fulcro dell’azione. Gli oggetti contundenti la fanno da padrona, e presto sul ring vengono portate anche sedie, funzionali agli spot. Il match non gode di un minutaggio esagerato, attestandosi intorno ai tredici minuti, ma permette alle due coppie di dare prova di ciò che sanno fare. I Future Shock sono più attivi sul piano aerobico, con Adam Cole sugli scudi, mentre la solidità e l’alchimia comprovata dei Dudley tira avanti il match.
Il match è assolutamente aperto, ed il Future Shock dimostra di potersela giocare alla pari con i Dudley Boyz. Nel finale troviamo D-Von disteso su un tavolo, mentre Adam Cole è salito sul paletto per porre fine alla contesa.
Diving Elbow Smash! No! D-Von all’ultimo si toglie, e Cole rovina sul tavolo, incassando un brutto colpo. E’ D-Von adesso ad allestire un altro tavolo, per vincere il match. Le procedure sono lente, e fortunatamente per il D-Von giunge Bubba Ray, ripresosi da un precedente impatto. Sollevano Adam Cole: sembra tutto pronto per la DDD!
Ma Kyle O’Reilly, ripresosi fuori dal ring, si rende conto della situazione ed inizia una corsa forsennata per salvare il team mate. O’Reilly fornisce la distrazione adeguata per permette a Cole di sgusciare via dalla presa di Bubba Ray, ma la sua irruenza lo rende un facile bersaglio. Del tutto proiettato all’attacco (dovendo, nelle sue idee, salvare l’amico in pericolo), O’Reilly diventa egli stesso l’oggetto della 3D: intercettato da Bubba Ray, questo lo solleva e D-Von completa l’opera…. SUL TAVOLO!
Suona la campana! I Dudley Boyz vincono un ottimo match che i Future Shock hanno combattuto assolutamente alla pari con loro. Una cosa è certa: Adam Cole e O’Reilly sono entrati a Where It All Began come giovani sbruffoni pieni di sogni di gloria, ed hanno dato prova di avere le doti per potersi permettere di sognare! [B-]
Un inizio con i fiocchi, al di là di ogni più rosea aspettativa della vigilia, che ha contribuito a scaldare il pubblico. Le immagini ci portano in tutt’altro contesto: ci troviamo nel backstage, ed assistiamo alla scena del ritorno di Caristico in uno show, dopo il brutale pestaggio patito ad opera di Batista. Vediamo Rey Mysterio farglisi incontro, ed i due iniziano a parlare. Presto arrivano sulle scene anche Cody Rhodes e Ted DiBiase.
I membri della Legacy chiedono a Caristico dove abbia trovato il coraggio di farsi rivedere in TFW, dopo la maniera vergognosa in cui è stato massacrato da Batista. E’ stata sufficiente una Clothesline dell’Animale per metterlo al tappeto: segno che dovrebbe ritornare in Messico e lasciare il wrestling americano a chi è davvero all’altezza. Mysterio, naturalmente, prende le difese dell’amico. Presto la discussione diventa incandescente, e le due coppie prendono l’unica decisione sensata in un momento come quello: la risolveranno sul ring, QUESTA SERA! [B+]
SINGLE MATCH
CHRIS HYDE vs FRANKIE KAZARIAN
Il secondo match della serata ha una robusta costruzione alle spalle, anche se non pirotecnica: le tensioni tra Chris Hyde e lo Psychotropic Duo sono andate aumentando nel corso delle settimane, a partire da quella malaugurata scelta da parte di Bentley e Kazarian di deridere gratuitamente Hyde al loro primo incontro nel backstage. Stando alle caratteristiche dei due lottatori, sarebbe legittimo attendersi un grande match, ma così non è. Si tratta di una sfida breve, dominata interamente da Chris Hyde che spegne ben presto le velleità di Kazarian e lo annichilisce in maniera violenta e punitiva. Un comportamento non affine al babyface tradizionale, ma che il pubblico sembra gradire e che lo porta ad essere tifato. In 7 minuti è tutto finito, e Hyde può guadagnare la via dello spogliatoio consapevole di aver definitivamente compiuto la sua vendetta. [C]
Ai microfoni di Jilian Hall, troviamo Eric Bischoff. Il manager di Bobby Lashley afferma che i medici hanno impedito al suo assistito di lottare a causa delle condizioni in cui si trovava la sua caviglia dopo due match in due settimane. Bischoff ovviamente non è d’accordo con questa scelta, e lo stesso si può dire per Lashley, che bramava di poter lasciare il segno nel primo Pay per view della storia della TFW. Purtroppo non è andata così, ma di certo non mancherà i futuri appuntamenti con la storia! [B-]
TAG TEAM MATCH
REY MYSTERIO & CARISTICO vs THE LEGACY
Match dell’ultimo minuto, privo di una grande costruzione dietro, che vede opposto il duo dei rampolli di grandi famiglie del wrestling a Rey Mysterio e Caristico. L’incontro non ha una narrazione a cui rendere conto, ma gode di uno storytelling intrinseco abbastanza evidente: il gap atletico tra i team. Mysterio è vecchio, Caristico non al top della forma. Al contrario, DiBiase e Rhodes, complice forse anche uno schedule non particolarmente denso, sono tirati a lucido. Ne scaturisce una contesa a suo modo sorprendente.
Caristico e Ted DiBiase sul ring. Il luchador lancia l’avversario contro le corde con un’irish whip. Nel momento in cui DiBiase impatta sulle corde, Rhodes gli dà una manata sulla schiena tenendo in mano il cordino: è un cambio visto dall’arbitro, ma non dai suoi avversari. Caristico atterra DiBiase con uno Standing Dropkick, quindi sale sulla terza corda, e connette con la sua Senton su DiBiase!
Va per lo schienamento, che tuttavia l’arbitro non conta in quanto l’uomo legale è Rhodes! Quest’ultimo coglie l’attimo: entra sul ring e colpisce in corsa Mysterio buttandolo giù dall’apron. Caristico si gira verso l’arbitro, domandandogli il perché non avesse contato il pin: la risposta giunge immediata, ma ancor più immediata è l’azione di Rhodes che lo abbranca da dietro e connette con la Cross Rhodes. Lo schienamento è una formalità: 1…2…3!
Ted DiBiase e Cody Rhodes si abbracciano al centro del ring. Per Caristico non rimane altro che raggiungere Mysterio e leccarsi le ferite. L’affermazione è stata pulita. [B-]
Nel backstage viene intervistato Lawrence Knight. Il lottatore inglese afferma di sapere bene per chi tifare questa sera, e di avere i suoi progetti per il futuro. Ma il palcoscenico, stanotte, è per Kurt Angle ed MVP. Da giovedì, a TFW, tornerà a lavorare per guadagnarsi le luci della ribalta. [B-]
Ed ecco il pubblico esplodere come una polveriera. Perché a risuonare nell’arena, inaspettatamente, è la Theme Song di Rob Van Dam! L’atleta made in ECW raggiunge il ring e si gode il pop dell’arena. Esordisce affermando di essere contento di trovarsi lì, nell’unica arena del pro-wrestling americano nella quale si respiri la vera essenza della disciplina!
Hanno di fronte a loro un nuovo membro del roster della TFW. Quanto ha detto a Fight Night era vero: fino a pochi giorni prima non era un tesserato, ma era entrato nel backstage attraverso uno special pass per gli ospiti. Quando ha colpito Batista era un privato cittadino: se l’Animale vuole abbassarsi a tanto, che gli faccia pure causa. Ma lui preferisce risolvere le cose da uomo a uomo, su un ring di wrestling! Questo Sting lo ha capito, e per questo gli ha offerto un contratto.
Il comportamento di Batista è stato la cosa più disgustosa che abbia mai visto nei suoi oltre vent’anni di esperienza nel mondo del wrestling. Mai vista una così grande massa di steroidi e presunzione tutta insieme, mai vista tanta mancanza di rispetto verso un roster di atleti che, a differenza sua, sono wrestler 24 ore al giorno e non solamente nell’intervallo tra un film e l’altro!
Prendersela con chi pesa 50 chili meno di lui: davvero comodo. Da giovedì prossimo sarà regolarmente a Fight Night. Se Batista è tanto uomo, può liberamente prendersela con lui. Ma dubita avrà veramente il coraggio di farlo!
Il pubblico sembra particolarmente esaltato dalle parole di Van Dam, e le accoglie con applausi a scena aperta e cori in suo onore! Quel che è certo è che si tratta di un ritorno coi fiocchi! [B]
--- BREAK PUBBLICITARIO ---
SINGLE MATCH
ELIJAH BURKE vs MICHAEL HUTTER w/JOHN LAYFIELD
Le parole di Hutter e di Burke riecheggiano nel breve video di recap dedicato alla preparazione di questo scontro. In particolare, riecheggia il monologo di Burke della settimana scorsa, sull’importanza straordinaria di un match alla pari tra un figlio del ghetto ed un giovane rampollo di una ricca famiglia del New England.
Il pubblico sta dalla parte di Burke, anche se di fatto Hutter (accompagnato da Layfield) non ha fatto nulla per attirarsi heat. La contesa inizia con la più sportiva delle strette di mano, quasi fossero capitani prima di una partita di calcio. Il minutaggio concesso al match è veramente notevole: 18 minuti, che permettono ai lottatori di dimostrare le loro abilità e di costruire una contesa che parta lenta e termini con i fuochi d’artificio.
Gli esordi, infatti, sono fatti di clinch e brawling. Con il tempo i ritmi si alzano sensibilmente, ed i due connettono alcune manovre significative. Sembrano essere in assoluta parità, e la situazione va avanti così per circa un quarto d’ora. Entrambi fanno a segno con le proprie finisher sul concrete, ma non riescono a capitalizzarle in schienamenti non trovandosi sul ring.
L’azione ritorna sul ring intorno al quarto d’ora. Inizia una fase di durissimo brawling nella quale sembra finalmente riuscire a prevalere Hutter. Posiziona Burke per la sua One Percenter, ma il ragazzo del ghetto gli sfugge e per poco non riesce a connettere con il Double Knee Facebreaker!
Hutter si sposta in tempo, e Burke dà una schienata per terra. Il che dà all’atleta del New England la possibilità di porre Burke in posizione di powerbomb e connettere con la sua Deviant Bomb! Va per lo schienamento: 1…2.. no!
Burke alza una spalla, e Hutter lo rialza. Lo posiziona nuovamente per la One Percenter… ma Burke sguscia alle sue spalle, e lo scaraventa con una poderosa Irish Whip contro l’angolo! Hutter accusa il colpo, e Layfield giunge a sincerarsi delle sue condizioni.
Passa qualche secondo, Hutter si rialza. Layfield va a richiamare l’attenzione dell’arbitro, lamentando una non meglio precisata scorrettezza di Burke. Mentre l’arbitro non guarda Hutter colpisce, a sorpresa, Burke con uno “strano” pugno sulla fronte. Si sente uno “stock” evidente, e l’atleta di colore cade a terra. Hutter si affretta a schienarlo: 1…2…3!
What??? Cosa è accaduto?
Hutter presto raggiunge Layfield, e lo abbraccia festeggiando. Burke inizia a sanguinare dalla fronte, e sembra aver accusato davvero il colpo. Giunge un replay e ci svela la verità: Layfield, quando si sincerava delle condizioni di Hutter, gli ha passato la sua cintura, con una enorme fibbia a forma di testa di toro, che il suo protetto ha usato per colpire Burke!
Incredibile: questi due sono il ritratto dell’ipocrisia! [B-]
Lo stacco tra i due match ci riporta nel backstage, dove troviamo “The Big Guy” Ryan Reeves intervistato da Jilian Hall come uno dei “grandi esclusi” del Pay per view odierno. Se Lawrence Knight aveva mostrato signorilità di fronte all’esclusione, Reeves sembra parecchio irritato di non essere parte alla festa. Evidentemente non ha guardie del corpo che vincano i match per lui (evidente il riferimento a M.V.P.) e non ha amici del papy ad arrangiargli incontri avvincenti (con ogni probabilià Michael Hutter). [C+]
Ritorniamo sul ring… dove troviamo già schierata la coppia Raven – Abyss. Il primo, microfono alla mano, inizia a parlare con riferimento ai promo delle ultime settimane. Quello di Abyss è un costante percorso verso l’illuminazione: ogni giorno che passa, sotto la sua sapiente guida, diventa sempre più forte, acquisisce sempre maggiore consapevolezza. Esiste qualcuno, in questa Federazione, così folle da volerlo sfidare??
Evidentemente sì! Risuona una musica non troppo famigliare è Colt Cabana si presenta sullo stage, microfono alla mano, e quella è un arte che padroneggia alla perfezione. Non teme i mind trick di Raven, e non crede di dover temere Abyss: più grandi sono, più rumore fanno quando cadono! La sfida è accettata [C]
SINGLE MATCH
COLT CABANA vs ABYSS w/RAVEN
Le parole di Colt Cabana sono senz’altro lodevoli, ma c’è una netta differenza tra il dire e il fare. Abyss è una macchina inarrestabile, Cabana la sua bestia sacrificale. Il match dura tre minuti, a tenerci larghi. Le velleità dello sfidante si spengono in mezzo minuto, il resto è un’agonia che termina con una devastante Chokeslam. Non che fino ad ora abbia affrontato dei titani della disciplina, ma Abyss dà senz’altro una rara impressione di potenza! [C-]
Ai microfoni di Jilian Hall c’è spazio per l’ultimo eliminato dai quarti di finale (se si esclude Caristico, che però ha effettivamente avuto spazio sul ring): John Morrison! A differenza dei predecessori, è l’unico a fare un mea culpa: non è stato all’altezza dell’impegno che avrebbe dovuto onorare nel torneo. Non è venuto in TFW per perdere treni. Da giovedì prossimo tornerà sul ring più determinato che mai: è una promessa! [C]
--- BREAK PUBBLICITARIO ---
Di ritorno dalla pubblicità assistiamo ad un altro momento a lungo atteso. Uno scoppio di dinamite, a cui fa seguito una theme song discretamente aggressiva, accompagna la prima apparizione in TFW di Ted Norman Trevor! TNT si presenta sul ring: 185 centimetri per almeno un centinaio di chili di muscoli ben definiti. Nulla da dire sull’esteriorità, che esprime autentica potenza. Trevor parla della sua venuta in TFW: ha combattuto in tutto il mondo, è stato definito in passato come un “moderno gladiatore”, un combattente nato, e non ha vincoli di nessun genere nei confronti di nessuno: né affettivi, né contrattuali. Una sola cosa gli interessa: la fama. Diventare un nome iscritto a fuoco nella storia della disciplina. Perché sa di meritarlo più di chiunque altro.
Per questo è in TFW. Nessuna idea del cazzo sul futuro del pro-wrestling, nessuna pretesa di lasciare al buisness qualcosa di duraturo. Quelle sono tutte scuse, scuse ad uso e consumo di chi non ce l’ha fatta. O di chi non si rassegna al proprio, inesorabile, declino.
La TFW è un terreno di conquista, punto e basta. Tutti, da queste parti, faranno prima a farselo entrare in testa velocemente. [C+]
TAG TEAM MATCH / TFW TAG TEAM TITLES
THE BRISCOES w/TONY PALTROW vs THE STREET CODE
TNT lascia il ring tra i fischi, e non appena scompare nel backstage la theme song dello Street Code irrompe nell’arena. Homicide e Bully Bran si presentano tra i fischi del pubblico, che sembrano ignorare. Per i Briscoes, accompagnati da Paltrow intenzionato ad osservare il primo possibile titolo in entrata nella sua Scuderia, un pop notevole. Al match è stato concesso il ruolo di pre-main event: prestigioso nella card, ma senz’altro limitato dal momento che il pubblico non deve essere “bruciato” in vista dell’ultima contesa.
Da questo punto di vista, tutto va secondo le attese. I Briscoes e lo Street Code costruiscono una contesa non lunghissima, intorno ai dodici minuti, ma capace di scaldare la folla senza esagerare. Il canovaccio del match è semplice: lo Street Code ricorre a più riprese ad un tradizionale armamentario di scorrettezze, che i Briscoes non riescono a neutralizzare adeguatamente. Il peso della contesa viene portato avanti da Bully Bran, che si conferma un legitimate athlete assolutamente letale, con qualche sporadica apparizione da parte di Homicide.
Le fasi finali ci regalano un paio di near falls, interrotte dall’intromissione reciproca dei team mate, quindi, come da copione tradizionale per un match di coppia, la fase risolutiva avviene a partire dall’hot tag. Jay Briscoe dà il cambio al fratello stremato, ed inizia a colpire furiosamente Homicide, mandandolo al tappeto. Quindi si concentra su Bully Bran, all’apron, ma l’MMA Fighter non solo non cade dall’apron, ma entra anche nel ring intenzionato a rendere la pariglia!
Rissa tra Bully Bran e Jay Briscoe, che sta volgendo a favore del picchiatore silenzioso, quando Mark interviene in aiuto del fratello! Con la superiorità numerica prendono il sopravvento, e connettono con il Double Sitout Side Slam!! Bully Bran è ridotto ai minimi termini, ma Homicide esegue a sorpresa una culla ai danni di Jay Briscoe!
1…2…NO!
Jay si salva in extremis! E dà il cambio al fratello, con il quale esegue un Cut Throat Driver ai danni di Homicide! Mark Briscoe va per il pin:
1…2…3!
I Briscoes sono campioni di coppia al termine di una contesa gradevolissima! L’arena applaude, e Tony Paltrow sale sul ring ad esultare con loro! [B-]
Nel backstage, assistiamo ad un fischiatissimo siparietto nello spogliatoio di Michael Hutter. E’ uno stralcio di conversazione tra lui e John Layfield, nulla più. Il rampollo del New England sta scherzando con il suo manager. “Sembrava proprio che quel negro di merda non volesse mollare” è la frase di Hutter che suscita un heat ferocissimo nella folla. Layfield rincara la dose, asserendo che per chi è cresciuto in un ambiente tanto degradato un’occasione del genere capita una volta nella vita, e sa bene di non potersela lasciare scappare… d’altronde sono come animali! Tutto è bene quel che finisce bene, comunque, a giudizio di Layfield: Hutter ha avuto la sua prima vittoria in Pay per view, e se tanto gli dà tanto Burke non si farà rivedere per molto tempo… [B]
And now… IT’S TIME FOR THE MAIN EVENT!
Un video riepiloga il torneo, in tutte le sue fasi. 14 lottatori vi hanno preso parte, solo 2 sono arrivati fino alla fine. E’ stato un torneo che ha regalato sorprese, ottimi match e momenti drammatici. E che, questa sera, vedrà incoronato il primo TFW OPENWEIGHT CHAMPION! [B+]
CAGE MATCH / TFW OPENWEIGHT TITLE
KURT ANGLE vs M.V.P. w/SHATTER & MURDOCH
La gabbia cala sul ring, e quindi è la theme song dell’eroe di Atlanta ’96 a risuonare per prima. E’ l’uomo più atteso della serata Kurt Angle, ed ottiene il pop più grande di tutti (anche se Elijah Burke ci si è avvicinato parecchio). Tirato a lucido, come detto, Angle guadagna fiducioso l’entrata nella gabbia. Per M.V.P. un heat particolarmente acceso, probabilmente figlio anche del fatto che molti speravano in un Main Event Kurt Angle vs Batista, e così facendo sfogano la propria frustrazione su Porter. Dal canto suo, quest’ultimo non ha mai fatto nulla per farsi apprezzare. M.V.P. è comunque titubante, e prima di entrare nella gabbia dà alcune ultime direttive ai due giganteschi guardaspalle.
Suona la campana, e così inizia il Main Event del primo PPV made in TFW! La vittoria si può ottenere scalando le pareti della gabbia (la porta è stata infatti bloccata), attraverso lo schienamento o la sottomissione. A differenza del copione di altri incontri, il match inizia subito con ritmi veloci, e colpi molto duri da parte di entrambi, per poi rallentare nella fase centrale.
Ai due è concesso un minutaggio di poco superiore ai venti minuti, unico all’interno dello show a beneficiare di tale durata. Ed in questo frangente M.V.P. ricorda a tutti che, al di là degli artifici a cui ha fatto ricorso per agevolarsi nei match, rimane un lottatore in grado di tenere testa a un mostro sacro come Kurt Angle!
Indotto dalla stipulazione e dall’avversario, Angle scende sul piano del brawling e lo fa molto bene. Dopo un inizio lampo, come dicevamo, il match si abbassa di ritmo con qualche mossa di maggiore impatto a cui fanno seguito fasi di stanca a terra. Angle lavora alla caviglia M.V.P., ma con poco successo: Porter è furbo, e si tutela meglio di quanto avesse fatto Lashley la settimana prima. I tentativi da parte dell’eroe olimpico di applicare la Ankle Lock sono velleitari, e non riesce mai ad imprigionare M.V.P. stabilmente nella sua manovra. Porter è ovviamente costretto a subire l’iniziativa avversaria per ampi frangenti, salvo riuscire ad assestare qualche manovra anche lui, soprattutto attingendo ad un armamentario di tradizionali scorrettezze.
Uno spot degno di nota è un German Suplex di Kurt Angle che spedisce Porter contro una parete della gabbia. Segue un tentativo di schienamento, da cui MVP si rialza con un sussulto prima del conto di 3. Angle, tuttavia, nota che l’avversario è lento a rimettersi in piedi, e tenta la scalata!
M.V.P. accelera le procedure per rialzarsi, ma Angle è sorprendentemente agile per un uomo di quasi cinquant’anni! E… INCREDIBILE! ANGLE RAGGIUNGE LA VETTA, quando ancora Porter è in ginocchio in mezzo al ring.
ANGLE VA A VINCERE PER FUGA DALLA GABBIA… noooo!
Incredibile!!!
Come dei forsennati, Shatter e Murdoch iniziano a scuotere il lato della gabbia dove si trova Angle! L’eroe olimpico è colto alla sprovvista… E CADE ROVINOSAMENTE SUL RING! CHE BOTTA!
INASPETTATO CAPOVOLGIMENTO DI FRONTE!
Angle non dà segni di vita, M.V.P. va per il pin!
1…2…2.99!!!
SUSSULTO DI ANGLE!!
M.V.P. non ci crede! L’arena esplode!!!
Porter è su tutte le furie!!! Si scaglia contro l’arbitro, è fuori di sé. Per lui quello era un tre!!!
Wait… outta nowhere… Angle gli abbranca la gamba destra… E LO CHIUDE NELLA ANKLE LOCK!!!
Presa serrata, e M.V.P. non ha vie d’uscita!
Resiste!
Resiste!!
NO! TAP OUT! M.V.P. dichiara la resa!!! [B]
Che match signori!!
L’arena è una bolgia! M.V.P. è arrivato quasi alla resa, Angle è fuori di sé per la gioia. Non poteva che finire così: uno dei più grandi lottatori degli anni 2000, al termine di uno dei suoi migliori match degli ultimi anni, conquista il titolo massimo della Total Fight Wrestling!
Sting compare sullo stage, con la cintura in mano! Percorre la rampa, sale sul ring, quindi si stringe in un abbraccio con Kurt Angle. Gli stringe la cintura in vita e gli alza il braccio destro, in segno di vittoria!
Forse il finale più scontato per Where It All Began, ma, ci dicono Kevin Kelly e Lenny Leonard, senz’altro un finale che i nostri figli ricorderanno tra vent’anni! [B+]
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